per sensibilizzarlo su progetti dai fini condivisibili. Ci si è interrogati anche su come sia cambiato il tipo di intrattenimento che la compagnia offre.
Dagli spettacoli iniziali, che presentavano canzoni d’epoca per divertire il pubblico, si è passati alla costruzione di copioni teatrali che, fermo restando il fine di intrattenere, richiedono ora un maggior impegno, sia nell’ideazione, sia nell’attuazione, essendo cuciti sulla falsariga della storia del Primo Novecento. Questi spettacoli, che ora coinvolgono un pubblico più ampio, oltre ad offrire uno stimolo alla conoscenza creano anche numerosi spazi di riflessione. Questo genere di attività ha comportato un notevole impegno di studio e ricerca da parte di coloro che lavorano ai copioni, ed è proprio da questa esperienza che è scaturito il volume 100 canzoni della nostra storia, edito nel 2013 con il finanziamento del CSV, che ha riscosso un notevole successo nelle case di riposo e nei centri anziani in cui è stato distribuito. Il volume, così come era nelle intenzioni, è divenuto un utile strumento per gli operatori che lavorano quotidianamente presso questeistituzioni.
Allo scopo di offrire un prodotto di maggior qualità, la Compagnia dopolavoro Gino Franzi è venuta dunque a configurarsi in questi anni come un’associazione che sa offrire un intrattenimento con un taglio culturalmente qualificato, ma che parallelamente riesce a fornire anche quei supporti umani e logistici che il volontariato in genere offre.
Siamo fermamente convinti di poter continuare in questa doppia strada intrapresa, che è di stimolo per molti di noi anche in tempi non facili. Proprio in questi difficili frangenti, crediamo infatti nella validità di una proposta di intrattenimento che, oltre a divertire, offra, forse con un po’ di presunzione, un prodotto culturalmente valido, in grado di far leva su valori di condivisione, consolidando la nostra identità di paese.
In questo senso è significativa l’esperienza maturata grazie ai progetti scuola (2012, 2013, 2014) svoltisi in cooperazione con i licei Einaudi e Galilei, grazie ai quali è stato realizzato lo spettacolo “Non ti scordar di me… ti racconto una storia”, che ha visto in scena anche gli allievi dei sopraccitati istituti, alcuni dei quali, ancora oggi, continuano a collaborare con noi autonomamente. È il segno tangibile che quel dialogo intergenerazionale, che tanto si auspica e che tuttavia quasi mai viene raggiunto, può essere invece realmente ottenuto, purché si lavori con dedizione, creatività, e anche un po’ di coraggio.
Il Presidente
Stefano Modena